Tavolo Scuola

Bologna 9 gennaio 2016 – World Café
Sintesi della discussione del tavolo di lavoro sulla scuola

Facilitatore tematico: Carlo Salmaso
Facilitatotrici di processo: Simonetta Astigiano e Laura Orsucci

TEMA: Come creare sinergie e convergenza politica a partire dalle priorità che ci aspettano in tema di Scuola e Formazione? (alla luce del referendum contro la riforma della Scuola, Università, Ricerca, ecc. ) 

Il tavolo di lavoro sulla scuola è stato sviluppato in due sessioni consecutive; alla prima sessione hanno partecipato cinque persone per una durata complessiva di circa sessanta minuti, alla seconda quindici persone per una durata complessiva di circa quaranta minuti.

Più interventi hanno sottolineato la necessità di mettere al centro il percorso educativo, cercando nel contempo di stimolare l’opinione pubblica perché colga la necessità di avere studenti (futuri cittadini) formati ed “informati”.

Collettivizzare il tema della formazione e della gestione dell’informazione per arrivare ad una ricomposizione della conoscenza: questo comporta inevitabilmente la necessità di formare le persone in continuità per tutto l’arco della vita.

In questo senso si è sottolineata la necessità di ripensare l’intero percorso scolastico, attualmente vissuto come qualcosa di separato e segmentato nei vari ordini, sostituendolo con un iter più unitario: andrebbero probabilmente rivisti i programmi scolastici.

Nella ricomposizione si dovrebbe lavorare cercando di eliminare l’ideologia della competizione, del merito, della disuguaglianza innescata dai più recenti provvedimenti legislativi, cercando di costruire un canale di comunicazione privilegiato con gli studenti e con i genitori, pur nella consapevolezza che questi ultimi risultano attivi e presenti prevalentemente nei segmenti dell’istruzione  più bassa (scuole materne e primarie).

Una seconda necessità molto sentita è quella inerente l’accoglienza del sociale all’interno delle scuole: attualmente pare che la scuola “non insegni” la cittadinanza, che non sia più “al servizio” dei cittadini; all’interno del percorso ricompositivo sarebbe auspicabile vivere l’immigrazione come una ricchezza per implementare la formazione.

Nel breve periodo si ravvisa la necessità di partecipare al percorso referendario a carattere sociale, che accomuni i temi della scuola, del lavoro, dell’ambiente, costruendo quesiti che mirino ad intercettare tutta la popolazione e non solamente gli addetti ai lavori.

In contemporanea sarebbe utile avviare un percorso propositivo, che si concretizzi nella stesura della proposta di una legge di iniziativa popolare da affiancare nella raccolta delle firme al percorso referendario.

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