Suolo, se lo proteggi sei più ricco

Quel sottile strato di pelle che sostiene la vita sulla terra

Immagine tratta dal report di ISPRA Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2021

Il suolo è quel sottile strato di pelle che sostiene la vita sulla terra. A volte spesso pochi centimetri, raramente supera i due o tre metri, fornisce ancoraggio alle radici, trattiene l’acqua, è casa di una miriade di microrganismi e insetti, ospita una biodiversità ben maggiore di quella che si trova sulla sua superficie. Eppure, quando si sente parlare di conversione ecologica e di frenare i cambiamenti climatici raramente se ne parla, ignorando che ogni metro quadrato di terreno fertile trattiene circa 90 tonnellate di carbonio, drena 3.750.000 litri di acqua e, se coltivato, sfama 6 persone per un anno.

“Nessuno ha diritto di trattare la terra come l’avaro il suo gruzzolo d’oro” (Marguerite Yourcenar)

Se il suolo rappresenta il gruzzolo d’oro dei nostri politici, che trovano spesso nelle imprese del cemento un consistente bacino di voti, sembra che nessuno si preoccupi di quanto costi al paese la perdita di terreno fertile e dei servizi ecosistemici che offre. A dircelo è ISPRA, nel suo ultimo rapporto sul consumo di suolo. “La copertura artificiale del suolo è ormai arrivata a estendersi per oltre 21 000 chilometri quadrati, pari al 7,11% del territorio nazionale, rispetto alla media UE del 4,2%. Le conseguenze sono anche economiche e i “costi nascosti”, dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici che il suolo non è più in grado di fornire a causa della crescente impermeabilizzazione e artificializzazione degli ultimi otto anni, sono stimati in oltre tre miliardi di euro l’anno . Valori che sono attesi in aumento nell’immediato futuro e che potrebbero erodere in maniera significativa le risorse rese disponibili dal programma Next Generation EU. Si può stimare, infatti, che se fosse confermato il trend attuale il costo cumulato complessivo, tra il 2012 e il 2030, arriverebbe quasi ai 100 miliardi di euro, praticamente la metà dell’intero PNRR”. Ai costi citati vanno ad aggiungersi ad aggiungersi i costi fissi causati dal rischio idrogeologico, non di poco conto se pensiamo che 7.145 sono i comuni italiani (l’88,3 % del totale) interessati da qualche elemento di pericolosità territoriale; tra questi il 20,3 % (1.640 comuni) presentano aree ad elevato (P3) o molto elevato (P4) rischio frana.
Ci si aspetterebbe allora che la tematica del suolo e della sua difesa fosse al centro dei tanti discorsi su conversione ecologia e utilizzo dei fondi del PNRR, ma sembra che l’unica questione ad interessare sia il ritorno al nucleare. Eppure, una legge per fermare il consumo di suolo, redatta nel 2011 dal Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, giace in parlamento, nelle commissioni congiunte Ambiente e Agricoltura, dal 10 ottobre 2018: a dicembre di quello stesso anno però, tra Camera e Senato, erano stati presentati 15 testi e, ad oggi, la situazione è deprimente. Le commissioni del Senato hanno infatti spacchettato la rigenerazione urbana dal consumo di suolo, per fare in modo che la prima sfugga dai limiti imposti dalla seconda sui terreni fertili, così la legge originaria è sparita dai radar della politica.


Per questo il Forum Salviamo il Paesaggio ha lanciato una campagna, da portare in ogni Comune d’Italia a sostegno della legge per l’arresto del consumo di suolo. La campagna prevede la presentazione di un Ordine del Giorno, da discutere e votare nei consigli comunali, in cui si chiede di considerare e rendere pubblici i costi del consumo di suolo.

Accendiamo i riflettori sul problema enorme della cementificazione che affligge i nostri territori aderendo alla campagna

Il testo dell’OdG e maggiori informazioni sulla campagna si trovano qua fateci sapere se presentate l’OdG in qualche Comune, e informateci sull’esito della votazione: simonetta.astigiano@gmail.com


2 Commenti
  1. PIERO MUO dice

    Il suolo è paesaggio ed è anche la terra che ci nutre. La coltivazione non si fà nel retro di Carrefour ne sul suo parcheggio asfaltato.

  2. Piero dice

    Serve salvare i paesaggi naturali e la terra coltivabile sovente compromessa da vari inquinamenti di prossimità.
    L’ecologia sarà integrale o non sarà. Senza terra coltivabile disponibile e sana non vi potrà essere alimentazione di prossimità. Continueremo a mangiare cosa passa l’orto ” Carrefour” prodotti trattati e provenienti da migliaia di chilometri.

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