PENSIONI: IL FURTO DI STATO AI PENSIONATI
Oggi si perpetua l’ultima truffa chiamata APE ( anticipo pensioni) dove il lavoratore che ha pagato tutti i contributi e potrebbe andare in pensione in modo dignitoso, deve invece aspettare fino a 67 anni di età (legge Fornero) oppure andare con 3,7 mesi di anticipo dando alle banche ed assicurazioni per tutta la vita (20 anni) una parte della propria pensione : su una pensione di 1500 euro mensile circa 300 euro al “prestito bancario”. Ma perchè si sta perpetrando anche questo misfatto?
Inoltre la riforma ha creato 480.000 lavoratori “esodati”, per oltre la meta di essi non c’è la possibilità di andare in pensione, non avranno ammortizzatori sociali e nemmeno la possibilità di trovare un altro lavoro, generando casi di disperazione suicida come quello di Giuseppe Bulgarella “un suicidio sulla coscienza di Monti”.
Il governo sostiene che la scelta dell’ API è abbligata altrimenti sarebbero serviti 10 miliardi che sarebbero andati ad incrementare il buco dell’INPS ?
Ma perchè chi governa non dice da cosa dipende oggi il deficit dell’INPS ?
a fine anno 2011 le casse dell’INPS, che riscuotevano i contributi pensionistici sia dalle imprese private che dai lavoratori, erano attive di 10 miliardi, ma con l’unificazione dell’INPS con Inpdap e Anpas, l’Inps ha iniziato ad andare in deficit, non perchè le pensioni dei lavoratori erano troppo alte… ma a causa dei mancati pagamenti dei contriuti pensionistici a carico sia degli Enti Locali che dello Stato. Cioè lo stato commette un furto, perchè anziché fare pagare i contributi (come alle imprese private) o ripianare il deficit degli Enti locali e della macchina statale che non hanno pagato i contributi assicurativi ai propri dipendenti, preferisce (di fatto) farli pagare ai lavoratori riducendo le prestazioni pensionistiche ed aumentando l’età pensionabile !
Nella fusione (2011) tra Inps e Inpdap Enpas c’èrano già 23,7 miliardi di euro di contributi non pagati dallo stato nel fondo Inpdap, che si è accollato l’INPS andando in deficit.
Come sappiamo tutti i lavoratori dipendenti, alimentano le casse dell’INPS con una esosa trattenuta mensile sulla busta paga. Quindi i soldi che gestisce l’Inps per le pensioni sono soldi (nostri) di chi lavora… e non dello Stato, ed il medesimo non dovrebbe metterci le mani.
Invece con i soldi che vengono versati dai lavoratori all’INPS e che dovrebbero essere utilizzati solo per le pensioni, a causa di una legge dello stato, l’INPS deve pagare anche il TFR del Pubblico Impiego ed il TFR più tre mensilità (all’80%) ai lavoratori delle aziende fallite senza avere la copertura necessaria alle liquidazioni dei dipendenti;
Non è vero che la spesa per le pensioni in Italia è insostenibile perchè è più alta che nei paesi esteri … Chi afferma questo non dice che : la pensione in Italia è calcolata sulla la cifra lorda e che il pensionato restituisce allo stato circa il 27% della propria pensione tramite una trattenuta IRPF, mentre il calcolo in tutti gli altri Paesi Europei (Francia, Germania, Gran Bretagna) viene effettuato sulla pensione al netto delle trattenute fiscali. Se calcoliamo le entrate per contribuiti all’Inps e le uscite che vengono date ai pensionati al netto, l’INPS avrebbe un utile di circa 27 miliardi l’anno.
Anche per le aziende in crisi che licenziano e mettono i lavoratori in mobilità o in prepensionamento (liberandosi di lavoratori ultra-cinquantenni considerati anziani) , il costo di essi viene addebitato all’INPS. Inoltre l’INPS si fa carico anche delle spese per l’assistenza ai portatori di handicap, non autosufficienti e addirittura della cassa di previdenza dei dirigenti aziendali che a suo tempo fallì.
I costi utilizzati per i pagamenti del TFR, dei lavoratori in mobilità, dei prepensionamenti, ed anche gli interventi di assistenza, negli altri Paesi Europei ( sempre citati da chi vuole tagliare le pensioni) fa carico allo Stato, in Italia all’INPS !
Ora a lor signori del governo non bastano tutte queste vergogne. Essi evidentemente non ritengono le pensioni come un diritto costituzionale riguardante la retribuzione differita, ed hanno il coraggio di togliere circa il 25% della pensione a chi decidera l’anticipo di 3 anni tramite la restituzione del prestito bancario… non solo , hanno tolto la perequazione semestrale con l’adeguamento al costo della vita, hanno modificato con un decreto una sentenza della Corte Costituzionale che obbligava il governo a rendere il mal tolto ai pensionati (della legge Fornero) che agiva con il blocco delle perequazioni a chi detiene una pensione lorda superiore a tre volte il minimo (1.100 euro netti mensili), rimborsando loro una elemosina… ma la decisione ancora più grave sta ne fatto che il governo Renzi sta pensando di abolire le pensioni di reversibilità concesse ai coniugi dei pensionati deceduti. Pensioni che sono finanziate dai contributi versati e che quindi su questo il governo si appresterebbe ad operare un altro vero furto di Stato !
La risposta è politica: anche il Governo Renzi vuole fare cassa con i soldi della “povera gente”, senza mettere veramente in discussione tagliando le pensioni ed i redditi vitalizi d’oro, ed i grandi patrimoni.