Lettera aperta a Falcone e Montanari.
documento approvato con decisionale in rete
Noi di “Prima le Persone” esprimiamo, innanzi tutto, la stima per il lavoro che avete svolto durante la campagna referendaria, diventando punto di riferimento per i Comitati per il NO a cui molti del nostro gruppo hanno partecipato attivamente.
Abbiamo letto con interesse il vostro appello per una sinistra unitaria e ne condividiamo lo spirito ed i contenuti, perché pensiamo che, in questo paese, ci sia un bisogno urgente di uno spazio politico che sappia contrastare le imperanti politiche neoliberiste portando pensieri e pratiche nuove che partano dai nostri valori costituzionali. Come ci insegnano le esperienze in Inghilterra (il Labour Party di Corbyn), Francia (La France Insoumise di Melenchon) e Spagna (la Podemos di Iglesias e le coalizioni municipaliste di Barcellona e Madrid), dove la sinistra rinnova radicalmente programmi, organizzazione e comunicazione, vince.
Vince raggiungendo risultati elettorali molto significativi, ben oltre lo sbarramento che ora si vorrebbe imporre come soglia di accesso alle istituzioni. In Italia i nostri valori costituzionali, difesi con il NO al referendum, vanno rafforzati e ribaditi, anche attraverso nuove modifiche costituzionali che, ad esempio, riportino all’origine l’Art. 81 eliminando il pareggio di bilancio, introducano i servizi essenziali come beni comuni non alienabili, rafforzino la salvaguardia di ambiente, istruzione, salute e lavoro come diritti individuali di interesse della collettività, che devono essere garantiti a tutti e non assoggettabili ad esigenze economiche, soprattutto se queste vanno a vantaggio di una sola parte.
Può sembrare, forse, troppo presto per parlare dei contenuti di questa ipotetica aggregazione, ma noi siamo convinti che si debba partire da lì e dalle lotte di quel frammentato macrocosmo, che qualcuno chiama impropriamente società civile, per poter iniziare a mettere le basi a qualcosa di realmente innovativo. Tuttavia, abbiamo pagato sulla nostra pelle l’illusione che sarebbe stato sufficiente riunire sotto un’unica bandiera i piccoli partiti della sinistra, sull’urgenza di un qualche appuntamento elettorale. Riteniamo perciò convintamente che sia giunto il momento di dare espressione alla volontà partecipativa dei cittadini nelle scelte che li riguardano, adottando un metodo di lavoro che consenta di mettere in atto il principio ,mai applicato, “una persona,un’idea, un voto”, in tutte le decisioni che si andranno ad assumere; tenendo lontano chi ha velleità leaderistiche o ha la pretesa di poter governare i processi.
Per avere la conferma che davvero si vuole iniziare un percorso, non meramente aggregatore ed elettoralistico, che nasca dal basso e sia condiviso, ci piacerebbe il 18 vedere, simbolicamente, il palco vuoto ed i vari segretari di partito, che si sono affrettati a dire “io ci sono”, sparsi tra tutti gli altri e, al pari di tutti gli altri, discutere di contenuti e di metodo in tavole rotonde in cui a comandare siano solo le idee. La gestione dell’assemblea potrebbe essere a carico dei due proponenti coadiuvati da 5-10 persone estratte a sorte tra i presenti che diano la loro disponibilità.
Per poi dare un segnale di effettivo cambiamento del metodo, come “Prima le Persone” proponiamo che l’assemblea metta ai voti l’adozione fin da subito di strumenti decisionali elettronici. Noi di Prima le persone possiamo mettere a disposizione, anche a titolo sperimentale, la nostra piattaforma e la nostra esperienza di pratica sistematica di questi strumenti, maturata durante i due anni della nostra attività, ma sarebbe possibile adottare anche gli strumenti telematici utilizzati da Podemos.
Assicurare fin da subito una forte democrazia interna, in cui la sovranità sia esercitata costantemente dalla base, non vuol dire che non ci si potrà avvalere di incarichi ad hoc, e di organismi esecutivi e di coordinamento, responsabili di questo o quel settore ecc, ma significa assicurare che
a) gli incarichi siano elettivi e collegiali, piuttosto che cooptativi;
b) siano a termine ben definiti e a rotazione;
c) siano trasparenti e rendano conto del loro operato agli aderenti;
d) resti aperta la possibilità di volontariato per cooperare e di autocandidature.
a) gli incarichi siano elettivi e collegiali, piuttosto che cooptativi;
b) siano a termine ben definiti e a rotazione;
c) siano trasparenti e rendano conto del loro operato agli aderenti;
d) resti aperta la possibilità di volontariato per cooperare e di autocandidature.
Se questo sarà il percorso che si intende intraprendere come “Prima le Persone” ci saremo.
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