Il programma di Alexis Tsipras per le elezioni del 25 maggio (sunto)
Nell’accettare la candidatura alla Presidenza della Commissione Europea, Alexis Tsipras ha indicato le sue priorità politiche, e proposto un piano in dieci punti contro la crisi. Questo documento rappresenta la piattaforma politica attorno a cui si è raccolta la lista italiana L’Altra Europa con Tsipras, che verrà approfondita e integrata nelle prossime settimane in un confronto aperto e partecipato.
“L’Unione Europea sarà democratica o cesserà di esistere”, afferma Tsipras: “Per noi, la democrazia non è negoziabile”. Il documento sottolinea la necessità di “superare la divisione fra Nord e Sud dell’Europa”, e definisce così il sogno dell’Europa che vogliamo: Un’Europa al servizio dei cittadini, invece che un’Europa ostaggio della paura della disoccupazione, della vecchiaia e della povertà. Un’Europa dei diritti, anziché un’Europa che penalizza i poveri, a beneficio dei soliti privilegiati, e al servizio degli interessi delle banche.
Per costruire questa Europa – la nostra Europa – il documento di Tsipras indica tre priorità politiche:
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Porre fine all’austerità e alla crisi, con gli strumenti indicati nei 10punti del piano
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Avviare la trasformazione ecologica della produzione, per rispondere alla crisi ambientale e dare priorità alla qualità della vita, alla solidarietà, all’istruzione, alle fonti energetiche rinnovabili, allo sviluppo ecosostenibile
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Riformare le politiche europee dell’immigrazione, rifiutando il concetto di “Fortezza Europa” che alimenta forme di discriminazione, e garantendo invece i diritti umani, l’integrazione, il diritto d’asilo e le misure per la salvaguardia dei migranti, costretti ad affrontare viaggi in cui è a rischio la loro stessa vita
I contenuti principali del Piano in dieci punti contro la crisi sono:
- la fine immediata dell’austerità, “una medicina nociva somministrata al momento sbagliato”, che ha portato al primato di 27 milioni di disoccupati in Europa e all’ingiustizia di intere generazioni derubate del loro futuro
- un programma di ricostruzione economica, finanziato direttamente dall’Europa tramite i prestiti a basso tasso d’interesse, e centrato sulla creazione di posti di lavoro, sullo sviluppo di tecnologia e infrastrutture
- la sospensione del patto di bilancio europeo (Fiscal Compact), che attualmente impone il pareggio di bilancio anche ai paesi in gravi difficoltà economiche, e che deve invece consentire gli investimenti pubblici per risanare l’economia e uscire dalla crisi
- una Conferenza europea sul debito, simile a quella che nel 1953 alleviò il peso del debito che gravava sulla Germania, e le consentì di ricostruire la nazione dopo la guerra
- una vera banca europea, che in caso di necessità possa prestare denaro anche agli stati e non solo alle banche, e che fornisca prestiti a basso tasso di interesse agli istituti di credito, a patto che accettino di fornire credito a costi contenuti a piccole e medie imprese
- una legislazione europea che renda possibile tassare i guadagni che derivano dalle operazioni finanziarie, oggi fiscalmente colpite molto meno del lavoro
Per rendere possibile questo cambiamento, afferma Tsipras, “dobbiamo influenzare in modo decisivo la vita dei cittadini europei. Non vogliamo semplicemente cambiare la attuali politiche, ma anche estendere l’interesse e la partecipazione delle persone alla politica, fin nella stesura delle leggi europee. Per questo dobbiamo creare un’alleanza politica e sociale più ampia possibile”.
La crisi dell’Europa non è solo economica e sociale, è anche crisi di democrazia e di fiducia. A questa crisi noi possiamo e dobbiamo rispondere, con “un movimento per la costruzione democratica di un’unione che oggi è solo monetaria”.
“Per ricostruire l’Europa – conclude Tsipras – è necessario cambiarla. E dobbiamo cambiarla adesso, perché sopravviva. Mentre le politiche neo-liberiste trascinano indietro la ruota della Storia, è il momento che la sinistra spinga avanti l’Europa”.