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Se é necessario e sacrosanto agire ,con tutti i mezzi a disposizione ,per incidere sulla situazione odierna (precarietà,povertà,disoccupazione , salute, ...) ,un vero cambiamento di società,con uno sforzo intenso e prolungato, potrebbe avvenire solo a medio e lungo termine. Vista la centralità delle decisioni legislative del Partito Democratico ,che pare obiettivo ipotizzare come dominante a medio termine, poco cambiamento societale sul fondo verrà dalle istanze governative ,é quindi necessario e realistico lavorare per un cambiamento a lungo termine ( 25/50 anni).
Ma quale sarà lo scenario socio-demografico dell'Italia in quel periodo? Questa proiezione é indispensabile per elaborare ipotesi di cambiamento adeguate al domani e non superate da una ricerca di risposte troppo contingente e che potrebbe avverarsi sterile rapidamente. I quesiti fondamentali del cambiamento : Quali saranno i bisogni prioritari? Chi sarà in pista per rispondervi?
LO SCENARIO POSSIBILE:
Il grande studio dell'ISTAT a titolo IL FUTURO DEMOGRAFICO DEL PAESE (Previsioni regionali della popolazione residente al 2065 ) pubblicato il 28 dicembre 2011 proietta i dati seguenti :
" Nel 2065 la popolazione residente in Italia attesa é pari a 61,3 milioni ( scenario centrale) con una stima di oscillazione enorme che va da 53,4 milioni a 69,1 milioni."
Prendiamo come attendibile la stima centrale di 61,3 milioni di residenti . Parrebbe una strana stagnazione sui valori attuali, invece all'interno cambiamenti enormi sono previsti tra i quali i due elementi dominanti sono un saldo negativo tra natalità e mortalità per 11,5 milioni ( 28,5 milioni di nascite contro 40 milioni di decessi e un saldo dell'immigrazione positivo per 12 milioni ( 17,9 milioni di ingressi contro 5,9 milioni di uscite).
A quella data l'età media dei residenti passerà da 43,5 anni del 2011 a 49,7 anni del 2065.
Il numero degli anziani ultra 65enni oggi pari al 20,3% passerà a un valore massimo del 33,2% nel 2056 cioé 20,3 milioni!
La popolazione sotto i 14 anni oggi pari al 14% nel 2011 scenderà a 12,7% con una grande crescità dei figli degli immigrati e una forte decrescita dei figli degli autoctoni.
La popolazione in età lavorativa passerà dal 65,7 % del 2011 al 54,7% nel 2065. Praticamente un solo attivo dovrà sostentare un inattivo ( welfare,sanità,pensioni).
L'incidenza della popolazione straniera passerà dal 7,5% del 2011 al 23% nel 2065.
Ecco il quadro dell'Italia tra soli 50 anni! Un cambiamento societale progressivo ma radicale si farà quindi da solo.
Quali saranno i grandi cambiamenti da gestire:
- Sostentamento e cura degli anziani che goderanno di una longevità media superiore ai 90 anni .
- Difficoltà del finanziamento del sistema sociale ,che trarrà molto meno risorse che oggi dal mondo del lavoro ( contributi) data la decrescita forte della popolazione attiva ma anche il livellamento "mondializzato" dei salari.Anche l'aumento esponenziale degli addetti alla cura degli anziani ,creerà milioni di posti di lavoro ma con la cultura attuale, questi lavori sono considerati di basso livello e quindi sottopagati.Se pur vogliamo continuare a considerare il consumo la molla primordiale del progresso socio économico, scarsi stipendi e contributi sociali alti lasceranno ai piu' poco margine di spesa.
- Sparizione della valvola attuale di sostentamento dei giovani rappresentata da pensionati ancora un po' eccedentari finanziariamente.
- Integrazione e sostentamento di un importante novero di immigrati per lo piu' africani.
-Accettazione della convivenza multietnica.
Chi degli uomini politici attuali ha oggi il coraggio " antielettorale" di proiettare questa realtà probabile che l'organismo di proiezione di Stato , l'ISTAT ha messo nero sul bianco ufficialmente? Non farlo é non preparare il cambiamento ma solo subirlo e palesemente é un cambiamento negativo, perdente e che richiede quindi uno sforzo enorme di energia , coraggio ed inventività per essere gestito e magari con buone soluzioni anche inversato!
Ecco per me cosa deve fare APP con tutta la modestia del caso . Sono nella buona entità? Cosa ne pensate coassociati e amici? A costo di infrangerci sui risacchi della storia futura é meno glorioso che cercare disperatamente solo qualche scranno comunale o regionale che sia,ripartendo da zero alla fine di ogni tornata elettorale ?
Piero
Piero
Per aiutare il dibattito e il confronto (spero che si allarghi ad altre/i), alle qui con piacere un link con uno degli ultimi interventi in pubblico del (per me) grande Alex Langer. Era il 31 dicembre 1994 ad Assisi. Di lì a pochi mesi Alex si sarebbe tolta la vita, lasciato solo, forse deluso di non riuscire ad essere nemmeno compreso dai suoi molteplici interlocutori.
Ma le sue parole colpiscono nel segno ancora oggi, colpiscono noi che molte di quelle visioni le abbiamo viste concretizzarsi negli ultimi anni. Ma non nella maniera sognata da Alex
E' un video di soli 14 minuti: ma quante azioni invoglia ad intraprendere. Saremo mai in grado di raccogliere il suo testimone: " ... non siate tristi. Fate quello che era giusto fare."
Pino, Grandissimo Alex Langer, sembra che parli oggi, che chiarezza,che convinzione,che lungimiranza,che pacatezza. Ho ritrovato ,sul sito della Fondazione ,lo stralcio di una sua lettera scritta agli amici in dicembre 1994 : " probabilmente occorre un forte progetto etico,politico e culturale ,senza integralismi ed egemonie".
Lo dovrebbe riscrivere più che mai oggi come un bisogno non realizzato ed ancora più impellente nel contesto mondiale attuale. Battersi da soli per questo puó anche sfinire ,fino alla morte, in tanti ci si sostiene, consola ed incoraggia, perché é molto dura.
Piero
purtroppo, come dicevi tu in altra discussione, il confronto tra Noi non decolla. Sembra che nessuno di APP abbia voglia di spendersi nell'approfondire le tematiche, pur importanti, che alcuni di noi mettono in campo. Sarà colpa della scadenza elettorale per le regionali di domenica? Vedremo
Intanto le mail continuano ad invadere la mia casella di posta elettronica a ritmo impressionante, a volte solo per dire soltanto un "mi piace" a qualche commento altrui. Boh
Pino
Fratelli e sorelle,
oggi le sfide sociali , economiche, ambientali e culturali da affrontare richiedono coesione sociale e una più forte solidarietà tra gli esseri umani. Tutti gli uomini dotati di coscienza hanno il dovere e la responsabilità di agire in tal senso.L’Italia del nuovo millennio, ispirandosi ai valori umani richiamati dalla sua costituzione ed espressi nella cultura cristiana, ricordandosi della sua recente e propria storia di popolo migrante, deve potere e sapersi confrontare con il patrimonio umano, culturale e civile degli immigrati giunti nel bel paese da quasi tutte le parti del mondo.Il movimento Ubuntu crede che la creatività italiana universalmente riconosciuta, insieme alla profonda umanità della grande maggioranza del suo popolo, se liberata dalle sue paure saprà abbattere il muro che impedisce l’incontro fecondo tra i diversi popoli e favorire cosi una conversione dall ’Io individualista un NOI comunitario.Un NOI dove nessuno sia escluso!Fede, speranza e coraggio sono i valori necessari per assumere la nostra responsabilità storica, per dare luce ad un nuovo umanesimo che abbia come fondamento lo spirito di fratellanza e di giustizia.Per tanto, occorre sviluppare una politica culturale d’integrazione aprire la mente dei portatori d'ideologia razzista e xenofoba ed elevare loro coscienza nel riconoscimento della nostra comune dignità.
Bene! Chi ha risposto al sondaggio desidera un impegno prioritario di APP verso un cambiamento della società , prima di un impegno elettorale. Non vi sono avvisi contrari. Onore al voto!
Comunque la possibilità a breve /medio termine di APP di avere un forte impatto elettorale é altrettanto ridotta che la possibilità di provocare un forte cambiamento societale . La prima evidenza é dovuta al frazionamento infinito delle liste elettorali progressiste e alla difficoltà da vent'anni collaudata di creare unioni o coalizioni progressiste che tengano alla distanza. Non mi dilungo sulle ragioni sventrate da anni da tanti, tuttavia alcune considerazioni mi permetto di farle:
- i due filoni classici del centrosinistra che si accordano dai tempi del compromesso storico per governare hanno finito di diluire sia la democrazia cristiana ,sia il partito comunista , per giungere con il PD ad un partito centrale senza basi ideologiche esattamente come avviene in altri grandi democrazie. Se tutto funzionasse bene ,il lavoro, l'istruzione, la salute,i servizi pubblici,l'ambiente ... perché no! Se non vi fossero,ingiustizie , abusi, corruzione, concussione, clientelismo,poltrone inchiodate,perché no! Se la povertà fosse in decrescita perché no! Se l'immigrazione, fenomeno epocale in crescita, avesse una risposta umana e pratica perche no!
Ma funziona tutto al contrario! Se una nuova visione di speranza non é creata dai progressisti,lo proporranno i reazionari,anzi lo stanno già facendo copiosamente in tutta l'Europa.
E' una grossa responsabilità e passare le giornate a tirarci odiosamente nelle gambe non aiuta granché a progredire.
Purtoppo chi ha ancora un po' di poltrone o di visibilità o di bandiera ideologica va decisamente per suo conto, pensando di avere la forza di coagulare anche gli altri. Ma é stato fatto e rifatto, senza successo, lo sarà anche per Civati od altri . Landini dovrebbe essere altra cosa, magari buona ma non la "cosa".
La " cosa" e uscire dagli schemi perdenti, di un mondo che ha cambiato e cambierà ancora. E' prendere atto che le trenta gloriose sono oramai in Cina, in India, in Brasile exit l'Europa ed il Giappone. Gli USA furbi e protezionisti riescono ancora ad uscirne per il momento. Nessuno puo' pensare ,ne pretendere che un mondo européo di 500.000.000 di abitanti possa continuare a rappresentare 50% del PIL o giu' di li , a fronte di 7.000.000.000 di abitanti della terra, e se é vero che sono un progressista affermo che é semplicemente di giustizia che anche gli altri ci arrivino.
Tuttavia bisogna rifiutare la fatalità , la decadenza ed il declino che hanno rasato tutte le civiltà del passato. Ma ha fallito Mussolini nel sogno di una nuova Roma imperiale basata sulle baionette, .Un vuoto assoluto lo ha lasciato Berlusconi. Non so se Renzi, ambiziosissimo ha mire imperiali..... ma con le sue ricette non potrà portare l'italia in migliori acque, ne lo aiuterà l'Europa, anzi...
Il PIL potrà anche ricrescere un po' ma la disoccupazione massiccia sarà cronica e la sottoccupazione idem, per cui la povertà crescerà ancora. Le conseguenze negative sul reddito, sulla salute, sui servizi ,sull'istruzione saranno proporzionali. Un fertile terreno di conquista per i reazionari!
Noi progressisti, nel nostro caso raggruppati sotto APP, collaborando con chi la vede come noi, dobbiamo elaborare ora le idee e le soluzioni per domani. Tanti esperti in socioeconomia, in sociologia, ambientalisti,medici,insegnanti delusi dagli smacchi dell'impegno elettoralista sono disponibili e liberi da vincoli. Invitiamoli a lavorare con noi.
Piero
Al G7 terminato il giorno sette giugno 2015 ,hanno infine deciso di stoppare o quantomeno limitare il riscaldamento del pianeta. Infine i "politici" reagiscono di loro volontà? Pare non proprio cosî . Pare piuttosto che anche i grandi investitori e le grandi banche abbiamo finito di crederci e deciso di disimpegnarsi dalle energie fossili che potrebbero diventare rapidamente poco redditizie ( vedi crollo dei prezzi del barile) ed investire prigressivamente in quelle rinnovabili. Tanto meglio. Ora noi dobbiamo aumentare il pressing, anticipando sulla proposta delle scelte, perché siano ecosostenibili e non solo orientate al massimo profitto, perché sarà così che avverrà. Esempio : Se l'estensione massiccia dei panneli solari mangerà fertilî campagne sarebbe un vero progresso? Mi pare di no ma il contadino ,se gli rende di più che seminare mais lo farà ,sopratutto che larghe sovvenzioni europee lo incentiveranno! Idem per la coltivazione di colza per produrre bio carburante .Idem per dei mostruosi campi di eoliche non lontano dalle coste o sui crenali collinari.
Attenzione se il progresso lo impugna il capitalismo , é per sostenere i consumi, il PIL e i danni collaterali saranno proporzioni a quelli che ha creato l'epoca delle energie fossili.
Perché il cambiamento sia positivo bisogna controllarne l'espansione . Perché esso sia ecosostenibile deve accompagnare una cultura di riduzione del consumo, drastica!
Piero
LA SALUTE e il MERCATO DEGLI ANZIANI: Meno di vent'anni orsono é nato per il marketing il mercato dei seniors. Nella pubblicità costantemente proiettante dei giovani o dei bambini, sono comparsî deglî anziani in piena forma certo , per publicizzare prodotti vari loro destinati. E fin qui va tutto bene . Ma cosa ne é degli anziani di quarta generazione ed in cattiva salute che non consumano quasi più i prodotti di largo consumo?
Sono fuori dal mercato? Ebbene no perché nel grande business dei medicinali sono parte congrua .
Parlo ora della Francia, che conosco bene per abitarvi da 40 anni.
La Francia é probabilmente tra i grandi paesi quello dove il welfare e la salute pubblica sono di miglior qualità. Tuttavia gli anziani francesi sono i più grandi consumatori di sonniferi ,sedativî e di neorolettici. Ora i medici geriatrici hanno rilevato varie anomalie dovute a questo sovraconsumo tra le quali:
- insonnia cronica e conseguenze del cattivo riposo
- perdita di memoria accelerata
- stato confusionale che aumenta considerevolmente i casi di cadute con fratture gravi di cui 20% conducenti alla morte nell'anno seguente
- consumo a vita delle statine ( anti colesterolo) dopo i 90 anni, quando non servono più a nulla ma provocano molti effetti collaterali tra cui perennî dolori muscolari.
- amministrazione sistematica ai malati di Alzeihmer di neurolettici che servono a niente e creano gravi danni collaterali.
- somministrazione di medicinali a effetto contrastante e pericoloso.
La cause concrete di questa situazione sono:
- accesso facile e intieramente rimborsato agli specialisti che prescrivono per loro conto senza considerazione seria delle prescrizioni altrui.
- burocratizzazione dell'assistenza del medico generalista che ,complessato dalle prescrizioni degli specialisti,
non coordina il quadro globale.
- lassismo dei farmacisti che non detettano o mettono in guardia da prescrizioni di medicinali in contrasto.
- lassismo dei laboratori farmaceutici che non testano mai i medicinali su dei malati anziani ed in cattiva salute ma si fermano ai 70 anni e solo su persone in forma. Di conseguenza le messe in guardia e la lista dei rischi da somministrazione é falsata per gli anziani sofferenti.
Intanto la quarta etá é un grande business per i gruppi farmaceutici, fonte di PIL per cui anche chi governa chiude gli occhi.
Il CAMBIAMENTO é indispensabile anche qui ! Il consumo da profitto ha superato la linea rossa del bisogno reale e dell'utilitá reale , con gravi danni alle persone!
Indietro tutta! Purtroppo possiamo attenderci poi un altro danno collaterale. Oggi gli anziani sono un buon business e farli invecchiare anche in cattive condizioni rende e fa PIL! Domani quando non fossero più un business diventeranno un peso insopportabile per la società? Il lobbing del business rischia di essere soppiantato da quello dell'eutanasia!
Triste.
Piero
Bravo Piero Muo. Io non credo al ravvedimento dei governi degli Stati e dei poteri forti (alta finanza/multinazionali/speculatori internazionali). Stanno solo fiutando i "nuovi" affari che si possono fare sul "green". Infatti la chiamano in maniera sbrigativa ma efficace "green economy" per dire "new economy".
Resta tutto in piedi il problema dell'eco-sostenibilità delle scelte, in economia e nel mondo delle produzioni, delle emissioni, delle scorie e scarti.
Il mai rimpianto Alex Langer dava una sua originalissima definizione di "sostenibile":
Diceva, inascoltato, che è "sostenibile" tutto ciò che è moltiplicabile per 5 miliardi (quanto era la popolazione mondiale ai suoi tempi) Oggi siamo arrivati ad essere 7 miliardi le persone che popolano la Terra, e dobbiamo aggiungerci anche tutte le altre forme di vita comprese quelle non senzienti.
Con l'aggravante che non abbiamo a disposizione un altro pianeta Terra dove trasferirne una parte
Vigilare gente, vigilare!
SEGNALI NERI DI CAMBIAMENTO
in questi giorni fatti e sondaggi la dicono lunga su come un cambiamento regressivo si stia producendo un pó ovunque in Europa:
GERMANIA: la Stampa del 14 giugno pubblica un articolo di Tonia Mastrobuoni dal titolo " La maggioranza dei tedeschi vuole Atene fuori dall'Euro , evocando un sondaggio di ieri l'altro dello ZDF secondo il quale 51% dei tedeschi vuole Atene fuori dall'euro . Secondo il " Politbarometer" solo 41 % vuole che la Grecia rimanga nell'euro ,mentre erano ancora 55% a inizio anno.
ITALIA : Michele ed Ugo mi trasmettono l'articolo parso su La Repubblica il 14 giugno a firma di Chiara Saraceno e dal titolo " Il sondaggio che ci accusa : siamo i più razzisti d'Europa " . Si tratta di un sondaggio dell'Istituto americano PEW che non ho potuto caricare in allegato perché troppo pesante ,comunque sintetizzo qui alcuni risultati :
- GIUDIZIO sui ROM : sfavorevole : Italia 86% , Germania 34%
- APPROCCIO ALL'ISLAM: sfavorevole: Italia 61% , Germania 24%
-APPROCCIO AGLI EBREI : sfavorevole : Italia 21% ,Germania 9%
Sono dati impressionanti nei due casi . Nel primo caso i tedeschi che erano il popolo più aperto all'integrazione europea ora ,nonostante i rischi del caso , vorrebbero a larga maggioranza scaricare la Grecia dall'euro che equivale a mandarla in perdizione.
Gli italiani, popolo tollerante, popolo storico di emigrati, é il prima linea per rigettare tutti gli altri in blocco.
Il cambiamento negativo galoppa. In una fase critica come l'attuale le idee nere dilagano e la voce del popolo ne é la conseguenza.
Se un cambiamento radicale socio economico non si farà strada i presupposti che hanno spianato la strada al fascismo non sono lontani. Gia' allora i disagi del dopoguerra e la mollezza dei governanti di ogni bordo non avevano nemmeno potuto abozzare la minima resistenza all'avvanzata del male bruno.
Non basta ancora? Da tre giorni il governo francese socialista si oppone manu militari all'ingresso di alcune centinaia di migranti sul suo territorio. Per combattere il Lepenismo ne anticipa pari pari i metodi eventuali.
Per tutto questo noi dobbiamo fare tutto e presto per incatenarci con tutti coloro che combattono questo disastro incombente. Non abbiamo altra scelta . Dobbiamo appianare i differendi, i particolarismi e impiegare tutte le nostre energie a studiare scenari e soluzioni di speranza. Solo così potremo sviare i popoli da tentazioni suicidarie. Per cambiare il mondo dobbiamo prima cambiare noi stessi.
Piero
La Francia sospende Shengen, la maggioranza dei tedeschi vuole la Grecia fuori dall'euro, in Polonia vince l'elezione presidenziale un fascistoide, L' Europa si sta sfaldando Gli unici che ne beneficeranno Saranno gli speculatori finanziari Che torneranno a giocare , Sulla pelle delle persone, sarà un caso che qualche giorno fa si sono incontrati tutti i potenti del mondo del gruppo Bildeberg. Questi giocano a monopoli ed a risico Ma con una differenza, gli scenari non sono cartellone ma le vite nostre ed il futuro del pianeta.
IO non sono in grado di immaginare come potrebbe evolvere la società a seguito dei cambiamenti demografici descritti, e non saprei neanche da che parte incominciare per proporre un adeguamento graduale a quei cambiamenti. Sicuramente esserne consapevoli e provare a ragionarci sarebbe già un bel passo avanti. Non quanto PLP possa fare/elaborare su questo, magari formare un gruppo che sia in grado di occuparsene e discuterne per poi arrivare ad organizzare un evento sul tema? simo
Interessante un passo, letto a caso sfogliando l'opuscolo, tratto dall'enciclica di Papa Francesco "Laudato sì" (pag. 87 e seg):
"111. La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico. Diversamente, anche le migliori iniziative ecologiste possono finire rinchiuse nella stessa logica globalizzata. Cercare solamente un rimedio tecnico per ogni problema ambientale che si presenta, significa isolare cose che nella realtà sono connesse, e nascondere i veri e più profondi problemi del sistema mondiale.
112. È possibile, tuttavia, allargare nuovamente lo sguardo, e la libertà umana è capace di limitare la tecnica, di orientarla, e di metterla al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale. La liberazione dal paradigma tecnocratico imperante avviene di fatto in alcune occasioni. Per esempio, quando comunità di piccoli produttori optano per sistemi di produzione meno inquinanti, sostenendo un modello di vita, di felicità e di convivialità non consumistico. O quando la tecnica si orienta prioritariamente a risolvere i problemi concreti degli altri, con l’impegno di aiutarli a vivere con più dignità e meno sofferenze. E ancora quando la ricerca creatrice del bello e la sua contemplazione riescono a superare il potere oggettivante in una sorta di salvezza che si realizza nel bello e nella persona che lo contempla. L’autentica umanità, che invita a una nuova sintesi, sembra abitare in mezzo alla civiltà tecnologica, quasi impercettibilmente, come la nebbia che filtra sotto una porta chiusa. Sarà una promessa permanente, nonostante tutto, che sboccia come un’ostinata resistenza di ciò che è autentico?"
Vi scorgo il Cambiamento possibile ed ho atteso l'uscita dell'enciclica papale con ansia sin dall'ottobre scorso quando Papa Francesco lo annunziò ai convenuti per la Giornata mondiale dei popoli della Terra. Ora l'abbiamo tra le mani, il tempo di leggerla e poi ... via!
Ho proposto, subito stoppato da Marina De Felici, di farci promotori per primi di giornate di studio e confronto sui temi dell'ecologia e della conversione ecologica necessaria. Anche con l'intento di uscire dai nostri piccoli (per alcun@ rassicuranti???) recinti della sinistra radicale dove al momento ci siamo rifugiati ma isolati, per aprire un dialogo possibile con associazioni e movimenti cattolici, non necessariamente clericali.
Direi di aprirne una discussione.
Pino
Pino,
visto che i politici non lo fanno, il Papa che dovrebbe occuparsi eminentemente delle anime ,li rimpiazza! Alla grande! Sono totalmente sincro con Simonetta sul fatto che studiando ed elaborando si potranno aprire vie oggi impossibili. L'importante é mirare alto e coraggiosamente.
Proviamo!
Piero
Piero, la Chiesa non è nuova a queste "incursioni" ....
Cito a caso:
1) Papa Giovanni XXIII scrisse un’Enciclica con la quale non si limitò solamente a respingere la guerra, bensì volle trasmettere una proposta di pace. Diresse il suo messaggio Pacem in terris a tutto il “mondo cattolico”, ma aggiungeva « nonché a tutti gli uomini di buona volontà »;
2) Papa Paolo VI si riferì alla problematica ecologica, presentandola come una crisi che è « una conseguenza drammatica » dell’attività incontrollata dell’essere umano: « Attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, egli rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione » sottolineando « l’urgenza e la necessità di un mutamento radicale nella condotta dell’umanità », perché « i progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte ad un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva, contro l’uomo »;
3) Giovanni Paolo II si è occupato del tema dell'ecologia con un interesse crescente. Nella sua prima Enciclica, osservò che l’essere umano sembra « non percepire altri significati del suo ambiente naturale, ma solamente quelli che servono ai fini di un immediato uso e consumo ». Successivamente invitò ad una conversione ecologica globale. Ma nello stesso tempo fece notare che si mette poco impegno per « salvaguardare le condizioni morali di un’autentica ecologia umana ».
4) Papa Benedetto XVI ha rinnovato l’invito a « eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e di correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente ». Ha ricordato che il mondo non può essere analizzato solo isolando uno dei suoi aspetti, perché « il libro della natura è uno e indivisibile » e include l’ambiente, la vita, la sessualità, la famiglia, le relazioni sociali, e altri aspetti. Ci ha proposto di riconoscere che l’ambiente naturale è pieno di ferite prodotte dal nostro comportamento irresponsabile. Anche l’ambiente sociale ha le sue ferite. Ma tutte sono causate in fondo dal medesimo male, cioè dall’idea che non esistano verità indiscutibili che guidino la nostra vita, per cui la libertà umana non ha limiti;
5) Papa Francesco ci ricorda che questi contributi dei Papi raccolgono la riflessione di innumerevoli scienziati, filosofi, teologi e organizzazioni sociali che hanno arricchito il pensiero della Chiesa su tali questioni. Non possiamo però ignorare che anche al di fuori della Chiesa Cattolica, altre Chiese e Comunità cristiane – come pure altre religioni – hanno sviluppato una profonda preoccupazione e una preziosa riflessione su questi temi che stanno a cuore a tutti noi. E, nelle primissime pagine della sua enciclica sull'ecologia, avanza un invito chiaro e forte: « In questa Enciclica, mi propongo specialmente di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune ».
Piero, Simonetta e altre/i amiche/ci di PrimalePersone. Non possiamo lasciar perdere questa occasione per allargare i nostri recinti. Assumiamo una iniziativa comune, nei singoli territori per iniziare ad articolare al meglio le varie fasi della conversione ecologica di cui ci vantiamo essere portatori e convinti sostenitori. Facciamolo mettendo a base della discussione l'enciclica papale "Laudato sì". Facciamolo cercando e creando approcci, confronti, convergenze anche con l'articolato mondo cattolico italiano. Lasciando perdere però quelli che, notoriamente, sono bravi solo a battersi il petto, da perfetti farisei, ma poi ciò che devono fare lo fanno nascondendo la manina ai meno furbi, che puntualmente ci cascano. Alcuni distinguo sarà bene farli!
Pino
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