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Confronto su Rete, Orizzontalità e Territori


(@athos-gualazzi)
Registrato: 10 anni fa
Post: 149
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Mi permetto di condividere le mie esperienze, poche, pochissime e a volte non pertinenti a questo thread.
La Rete non ha Territori, quello che sto scrivendo qui è escludente, siamo in un'area riservata.
A parte Agorà, dove ci troviamo, il resto del forum è leggibile anche a Timbuctù e Ushuaia, Agorà li esclude.
Partendo da quanto scritto e collegandolo all'orizzontalità in un gruppo è evidente che per settorializzare devi escludere e quindi crei una struttura piramidale o minimo discriminante, già limitare l'accesso ai soli inscritti è escludente tanto che si deve operare affinché chi è fuori, ma condivide i principi degli inscritti, sia invitato ad entrarvi.
A differenza della base, spesso, troppo spesso, i vertici, i leader tendono a escludere per preservarsi ed è esattamente quello che, secondo me, non funziona più. 
Dovremmo ragionare in termini di esecutivi, di incarichi magari revocabili e non certo di gruppi chiusi e tanto meno di delegati o organi superiori o territori. La Rete è un unico territorio e non c'è certezza che quello che interessa a noi non interessi qualcuno a Ushuaia.


   
Citazione
(@lauracima)
Admin
Registrato: 3 anni fa
Post: 69
 

Sono d'accordo athos, infatti volevo almeno semplificare ma nessu esecutivo secondo me , almassimo coordinamentoi temporanei ad hoc su temi specifici. Ma a ferrero gli verra' un coccolone


   
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(@daniella-ambrosino)
Admin
Registrato: 3 anni fa
Post: 81
 

Athos, non essere più realista del Re! 😉
Volendo si può fare una struttura aperta all'universo mondo, ma è assurdo che un gruppo politico non possa avere una discussione riservata agli aderenti soltanto, e infatti abbiamo fatto Agorà. Così pure abbiamo fatto una mailing list specifica per PaP. Allora dovremmo disfare anche la struttura del nostro sito, per essere coerenti?!

Un gruppo politico necessariamente, in parte, deve essere escludente, nel senso di ritagliare un ambito di elaborazione per chi fa parte del movimento, accanto a una parte aperta a tutti.
In questo caso l'importante è che ci sia orizzontalità tra gli iscritti: è questa la cosa che è sempre mancata!

Se proponiamo soluzioni massimaliste fino all'assurdo non ci segue nessuno!
ma anche se ci seguissero tutti, è profondamente sbagliato a mio avviso aprire tutto a tutti.
Intanto addio privacy! Ma ti immagini le conseguenze?
E' sbagliato confondere uno spazio riservato ai soci con una struttura piramidale: non c'è rapporto gerarchico tra i due spazi. Si tratta di due cerchi che in parte si sovrappongono, ma non è che la zona di sovrapposizione comandi sull'altra. Dunque non c'è nessuna piramide, non confondiamo la specificità degli ambiti. La rete di per sé è divisa in mille territori, come sai benissimo, non nel senso che si trovino in parti separate del mondo, ma che non sono accessibili a tutti.
Ed è bene che sia così, ci mancherebbe altro che chiunque potesse ficcare il naso dappertutto!


   
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(@athos-gualazzi)
Registrato: 10 anni fa
Post: 149
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Athos, non essere più realista del Re! 😉
omissis
Un gruppo politico necessariamente, in parte, deve essere escludente, nel senso di ritagliare un ambito di elaborazione per chi fa parte del movimento, accanto a una parte aperta a tutti.
In questo caso l'importante è che ci sia orizzontalità tra gli iscritti: è questa la cosa che è sempre mancata!
omissis
risposta
🙂
quindi nessuna esclusione all'interno del gruppo, se nel gruppo fai dei sottogruppi non perfettamente permeabili incrini la trasparenza e crei frizioni, quello che è giusto verso l'esterno può essere sbagliato all'interno del gruppo.
Il territorio nella quotidianità si muove autonomamente senza la necessità di prendere decisioni che possano coinvolgere altri gruppi o altri territori se non viciniori per partecipare alla stessa manifestazione o iniziativa, per questo tipo di attività è superfluo utilizzare un decisionale, trattandosi di gruppi poco numerosi il metodo del consenso può funzionare ed è sufficiente una comunicazione sul sito istituzionale anche con lo scopo di pubblicizzare l'iniziativa.
Quando si tratta di decisioni politiche non c'è territorio che tenga in quanto tale decisione coinvolge l'intero gruppo nazionale pertanto è facile prevedere che una simile proposta veda più o meno interessati che parteciperanno alla decisione a seconda del peso politico che tale decisione comporta.
Inutile precisare che alle elezioni, i.e. o in altre iniziative "politiche", eventuali alleanze o prese di posizione abbiano un peso politico nazionale, qualunque sia il principale territorio interessato, quindi una suddivisione territoriale è superflua.
Trovo più confacente alla metodologia da noi suggerita una suddivisione in tavoli/gruppi tematici sempre che agli stessi sia permessa la partecipazione di tutti nella massima trasparenza.
Così come trovo più confacente incaricare di volta in volta gli esecutori, a seconda dell'obiettivo da raggiungere, piuttosto che incarichi a scadenza.
Personalmente per una conferenza senza dibattito come portavoce verso il pubblico darei incarico a Viola Garofalo mentre per un confronto/dibattito televisivo preferirei Chiara Capretti .....per uno show Sabina Guzzanti.


   
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