Dichiarazione di voto – Mario Sommella
Domenica 17 aprile vai al tuo seggio ed esprimi il tuo voto , io ci andrò e Voterò sì perché voglio mettere una X su decisioni che il potere prende da solo e poi mi chiede subdolamente di avallare. Che questo sistema faccia quel che crede, tanto lo farebbe comunque (vedi referendum sull’acqua), e chi dice “così lasci che decidano altri” è solo un ingenuo, un illuso , oppure è in malafede. Almeno non lo farà nel mio nome.
Voterò Si. Lo farò perché non sopporto i benpensanti che dicono “tanto trivelleranno a 12 miglia e mezzo dalla costa e non cambierà niente”. Cominciamo a non farle vicino, le piattaforme, o a dismettere le attuali il prima possibile, poi penseremo ad allontanarle ancora.
Voterò SÌ perché facciamo poco, pochissimo, per produrre energia pulita, salvaguardare la fauna ittica e la vita del Mediterraneo, dunque che almeno si limiti il più possibile ciò che facciamo per danneggiarli.
Voterò SÌ perché tutte le volte che si tenta di barattare posti di lavoro contro danni ambientali, dobbiamo stare sempre dalla parte dell’ambiente. Questo è un subdolo ricatto ma i danni al pianeta restano.
Voterò Sì perché sono certo che una riconversione ecologica basata sulle fonti rinnovabili creerebbe molti più posti di lavoro di quanti se ne perderebbero con l’attuale economia fondata sul consumo delle risorse naturali non rinnovabili. Il futuro del pianeta, dei nostri figli, è la riconversione ecologica dell’economia.
Voterò SÌ perché amo il mare e dunque voto sempre a favore , anche quando dovessero esserci pochi pro e molti contro. Occorre un pò di radicalismo quando si ama qualcosa.
Voterò SÌ perché il quesito referendario, pure importante, è tuttavia secondario rispetto all’ occasione utile per manifestare contro la politica energetica legata alle fonti non rinnovabili. Non cogliere l’occasione sarebbe un peccato, visto il bisogno che abbiamo di essere determinati e coesi sull’indirizzo a tutela dell’ambiente di cui abbiamo urgente bisogno.
Voterò sempre SÌ all’abrogazione di qualunque cosa che danneggia l’ambiente. Non abbiamo più margini, non possiamo più permetterci di anteporre nulla alla tutela dell’ambiente. Del mare, poi, non ne parliamo. Chi tergiversa o fa eccezioni o pensa che vi sia altro di più urgente dà una mano alla cultura che ci ha portati fin qui. Ed è quella che dobbiamo cambiare. Se un referendum può essere utile, allora esercitiamo il principio cardine sancito dalla nostra costituzione, rechiamoci alle urne e votiamo, “SI”.