Contributo Marco Deligia
INTERVENTO E PROPOSTE PER LA “DUE GIORNI” A BOLOGNA DI “PRIMA LE PERSONE” (9-10 GENNAIO 2016)-
di Marco Deligia (L’Altra Sardegna-Sassari)
Richiamo alcune parti dell’intervento esposto da me per “L’Altra Sardegna” al seminario svolto a Genova il 24 ottobre 2015. Passaggi che ritengo tuttora validi e praticabili per la ideazione e la crescita di una rete-movimento che svolga elaborazione ed operi sotto l’egida, in campo nazionale, proprio di “Prima le persone”. Non solo uno slogan ma una concezione significativa di una politica di nuova generazione democratica, di base, dal basso, condivisa su obiettivi comuni. Un politica in rete, che sappia essere davvero accogliente, plurale e identificabile per chi dal basso vuole operare con spirito collettivo e allo stesso tempo vedendo valorizzata una particolare identità individuale, associativa e territoriale. L’elaborazione e la proposta in osmosi saranno favorite dai contenuti e dalle campagne comuni. Un’egida e una concezione: “PRIMA LE PERSONE”. Una visione comune, profonda e alternativa, antiliberista, basata sulla salvaguardia dei diritti e dei valori richiamati dalla COSTITUZIONE; CON UNA PRIORITARIA VISIONE E PROIEZIONE SULLA COSIDDETTA CONVERSIONE ECOLOGICA.
Una concezione politica e sociale di SINISTRA NUOVA per me può essere considerata con convinzione e credibilità solo con il coerente coraggio e con la coerente testimonianza di pratiche sociali e politiche alternative al neoliberismo. PRATICHE SOLIDALI CHE GIA’ OGGI E NEL FUTURO SIGNIFICHEREBBERO UNA SCELTA DI CAMPO PER RIGENERATE LIBERTA’ E UGUAGLIANZA E SOLIDARIETA’ . QUESTO, PER ME, E’ SINISTRA, NUOVA E ALTERNATIVA, DI FATTO E IN RISPOSTA AL LATO OSCURO DELLA GLOBALIZZAZIONE E DEL TOTALITARISMO FINANZIARIO E IN UN CAMPO CHE RIFIORISCA VENENDO LIBERATO DAL TRISTE CONTESTO DI MACERIE E POLVERIZZAZIONE BUROCRATICA DELLA ATTUALE STINTA SINISTRA, CHE HA TRASCINATO CON SE’ IL FALLIMENTO ATTUATIVO DI “L’ALTRA EUROPA”.
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DALL’INTERVENTO SVOLTO A GENOVA.
UNA RETE E UNA PIATTAFORMA PER CREARE E CONSOLIDARE UNA SOGGETTIVITA’ NUOVA.Immagino una rete e piattaforma come canali di elaborazione, confronto e comunicazione progettuale. Rete e piattaforma incarnate nella soggettività che vogliamo costruire. Tema aperto, ma non angosciante, sull’aspetto della forma del soggetto: movimento, partito, o rete fortemente caratterizzata di associazioni, movimenti, organizzazioni civiche. Sorge spontaneo un richiamo al modello “Podemos”, che dosando e intersecando linee di comunicazione multimediale ha trovato sinora buona strada di ricezione nel popolo spagnolo e nel contesto internazionale. Interessante una osservazione sulla realtà di “Podemos”: un soggetto che si muove con progettualità di governo ma non di finalizzazione e gestione sul e del potere.
…Il punto è non annullare tra di loro o ribaltare i ruoli di queste identità, di questa soggettività da costruire e consolidare in intelligenza collettiva in rete, in elaborazione, in contatto diretto o tramite web. Anche sotto questo fondamentale aspetto, è cosa buona e giusta pensare a una dimensione efficace e nuova, ma non ammiccante o sottoposta a ridondanti “nuovismi”, che affidano lo scettro dei contenuti agli strumenti che invece dovrebbero veicolare gli stessi contenuti e valori da discutere, approfondire, CONDIVIDERE ATTIVAMENTE. Lo strumento, il canale di trasmissione in rete, non deve assolutamente rischiare di diventare il “trionfo” della dispersione. Quella dispersione su cui “L’Altra Sardegna” ha lanciato tempo fa un grido d’allarme.
Per convertire la lamentazione in un propositivo slancio, è significativo un passaggio che traiamo dal verbale dell’assemblea regionale di “L’Altra Puglia” dello scorso 11 ottobre 2015 a Bari: “…E’ necessario costruire una riconoscibilità in positivo della nostra azione, non solo per negazione ma per affermazione; le nostre idee su Europa, lavoro, diritti, ambiente e beni comuni, scuola e democrazia”.
Sviluppiamo un’idea tangibile di rete. Un concetto di rete come modello ampiamente partecipativo e rappresentativo. In cui, attraverso una compiuta ed esauriente integrazione, viaggiano soggetti e idee programmatiche, elaborazioni e deliberazioni in sede diretta e nel web. Anche se-soprattutto in dimensione web-va articolata un’esperienza con numeri democraticamente adeguati, con un coinvolgimento ampio attraverso una piattaforma aperta, agevolmente accessibile, in particolare per le adesioni, e articolata in spazi deputati a diverse funzioni ed espressioni. PIATTAFORMA E RETE DI DEMOCRAZIA DIFFUSA, DI ANIMAZIONE CULTURALE, SOCIALE E POLITICA CHE DEVE SAPER MOVIMENTARE E ORGANIZZARE ORIZZONTALMENTE, CON PORTAVOCE, ANIMATORI (PIU’ CHE GESTORI DEL FLUSSO DI ELABORAZIONE E CONFRONTO, AGGIUNGO IN QUESTO SCRITTO) E PROPOSITORI CHE ACCOMPAGNINO IL CAMMINO PROGRAMMATICO…
2) LA SOGGETTIVITA’ IN RETE: UNA SOGGETTIVITA’ DINAMICA
Insisto, a proposito di quello che ho esposto a Genova, sulla questione SOGGETTIVITA’; questione per me essenziale, e con caratterizzazioni di pluralità e di rispetto delle stesse, che possiamo chiamare differenze culturali e di esperienza sociale e politica; questione basilare perché dove si profila un’adesione su basi democratiche e dal basso, tanto piu’ deve essere chiaro e praticabile il riferimento di questa adesione. Che immediatamente deve dare chiarezza di riferimenti essenziali, coordinate minime ma trasparenti su contenuti e obiettivi, su iniziative e , aggiungerei, su campagne di scopo. SI ADERISCE A UNA RETE. MA MEGLIO ANCORA SI ADERISCE A UNA SOGGETTIVITA’ PLURALE , ALLA RETE “PRIMA LE PERSONE”. SE LA NOSTRA ADESIONE E’ SCANDITA IN MODO CHIUSO NEL WEB, SI RISCHIA DI ADERIRE A UN CLUB DI GESTORI DI UN FLUSSO, PER QUANTO PROFONDO E NOBILE, DI MERE COMUNICAZIONI O DI INTERVENTI A CIRCUITO CHIUSO. L’ELEMENTO “SOGGETTIVITA’”, PER ME DA INTENDERE IN MODO DINAMICO, AVREBBE OCCASIONE DI DETERMINARE UN PERCORSO VERAMENTE COSTRUTTIVO TRA TERRITORI, TESSUTI ASSOCIATIVI E MOVIMENTI, PER FARE SQUADRA SOTTO LA TANGIBILE E ATTRENTE EGIDA DI “PRIMA LE PERSONE”.
Tengo a confutare e sottoporre a una critica costruttiva ciò che ha affermato Gudo Viale nel suo intervento al seminario di Genova. Ha scritto Viale: “Nel corso dell’ultimo anno, nell’attività di Primalepersone, si sono intrecciati due diversi approcci: uno teso a promuovere una aggregazione di diverse organizzazioni, dai chiari connotati politici, sulla base di una appurata affinità delle loro impostazioni programmatiche. L’altro impegnato soprattutto nell’aggregazione di organizzazioni di base e comitati di lotta intorno a obiettivi di mobilitazione, per far crescere, a partire da essi, una prospettiva di trasformazione sociale di carattere piu’ generale. Personalmente propendo per la seconda linea di condotta: la prima mi pare troppo simile ai tentativi di aggregazione promossi dalla lista L’Altra Europa, che ci siamo volutamente lasciati alle spalle, e troppo esposta a decomporsi con molta facilità, nonostante la fatica impiegata per promuoverla. La seconda definisce invece in modo chiaro quale può essere il ruolo di un’organizzazione piccola come Primalepersone senza pretendere di essere, o di star costruendo, il fatidico “soggetto” politico nuovo”.
Non voglio soffermarmi sul “dualismo” formulato da Guido Viale, che per certi versi mi vede concorde nelle sue osservazioni critiche e nella sua opzione. Tengo però particolarmente a considerare che il concetto di “soggettività” in rete (materiale e web) che io ritengo vitale, è un concetto che questo dualismo non ricomprende. E’, il concetto di “soggettività” che affermo, all’opposto, qualcosa di dinamico, che tra l’altro non si autolimita in partenza dimensionandosi in “piccola organizzazione politica” o che al contrario non si auto-enfatizza. Per me il concetto di “soggettività” è teso a progredire facendo rete di contenuti attraverso la graduale ma chiara aggregazione di realtà che hanno ed esercitano certamente la loro autonomia, dal basso, dai territori o dalle aggregazioni tematiche e di impegno politico, sociale e civile. Riuscendo comunque, con queste caratterizzazioni , a svolgere un’opera preziosa: ad accompagnare le aspirazioni e le adesioni di chi vuole vedere coltivata un’alternativa antiliberista e per una rigenerata visone democratica, partecipata, dei diritti, delle istituzioni e della società in Italia. Aperta a una visione solidale globale. Declinate in questo ampio contesto, le parole concrete RETE-ORGANIZZAZIONE-COORDINAMENTO-CONDIVISIONE-RAPPRESENTANZA-AUTORAPRESENTANZA SONO VITALI PAROLE-CHIAVE. PAROLE CHIAVE PER DARE RESPIRO A UNA PROPOSTA COLLETTIVA, C0NDIVISA. PAROLE CHIARE PER COINVOLGERE. PAROLE CHIARE PER RAPPRESENTARE UN’ALTERNATIVA CHE ABBIA DIETRO DI SE’ ENERGIE VERE, IN OSMOSI, MOTIVANTI.
3)PRIVILEGIARE CIO’ CHE PUO’ UNIRE LA RETE DI “PRIMA LE PERSONE” E GUARDARE A UN’INNOVAZIONE VERA E PROFONDA, NELLA COMUNICAZIONE.
Si tratta di rimuovere tendenze davvero vecchie a marcare confini e pregiudizi, retaggio di una scelta che non contempla l’ascolto, l’approfondimento reciproco. Una rete di movimenti, associazioni, persone che è nella possibilità di praticare progetti davvero condivisi in modo pieno, non può cadere in contraddizioni clamorose, come posizioni che tendono sempre e comunque ad avare l’ultima parola, magari con orientamento distruttivo. Invito, con umiltà, ad una riflessione su questa possibile degenerazione. Il rispetto, l’equilibrio, la pazienza nell’ascolto e nel recepire le differenti posizioni sono elementi fondamentali di verifica di coerenze e di reale volontà di costruire concretamente un percorso rispettoso delle nostre dichiarate buone proposizioni. Invito a questa riflessione, comprendendomi per primo in questo impegno anche autocritico, perché talvolta ho colto, nella comunicazione di “Prima le persone”, insofferenze, tendenza al pregiudizio e alla diffidenza e, inoltre, tendenza a volersi attribuire il compito di chiudere un confronto su un certo argomento siglando l’ultima parola: considerata inscalfibile, indiscutibile, inattaccabile. O al contrario, ho colto alcune volte una tendenza alla persuasione ad ogni costo nei confronti dell’interlocutore, per me sterile rispetto a un’auspicabile, paziente approfondimento, per una piena comprensione reciproca delle rispettive posizioni. Imputo questi black-out e queste forzature alla difficoltà registrata nel rendere il piu’ possibile lineari e adeguati i canali di comunicazione.
Una delle sfide costruttive è quella della innovazione della comunicazione, dello stesso linguaggio nell mettere in campo proposte coordinate, dopo che le stesse hanno avuto modo di viaggiare nei territori, dalla base, da un approfondimento largo e partecipato, su canali non gerarchici. Prefigurando una concezione di mondo, di società, che tutte/i noi possiamo spingere con convinzione, in alternativa a questa imperante e iniqua condizione che nega cooperazione solidale. Ma non basta declamare strumenti nuovi, innovazione a parole. C’è un substrato culturale che va rigenerato, che chiede idee alternative. E questo cammino non può essere svincolato da un dialogo tra realtà associative e tra diversi territori. Sospinto da un coordinamento che sia integrazione e azione compatta tra diverse realtà per progetti comuni. E tra i temi irrinunciabili è quello della dignità del lavoro e, alla base, della dignità e liberta delle persone. Non ho preclusioni a coltivare e fare sintesi tra diverse proposte. “L’Altra Sardegna”, nel corso di questi mesi, ha prospettato con realtà generose come “L’Altra Liguria” un’opzione di “federatività” su base regionale. Un’opzione degna di considerazione, che non vedo in contraddizione con quella di rete democratica, innovativa, con concezioni di cambiamento dal basso e fondamenti di auto rappresentanza, di “Prima le persone”.
4) LA MIA IDEA GENERALE DI CANALE WEB PER ELABORARE, DIFFONDERE E CONDIVIDERE I CONTENUTI, PROGRAMMI E INIZIATIVI DELLA RETE NAZIONALE “PRIMA LE PERSONE” PER UN’ALTERNATIVA “IN “REGIONE”, “IN ITALIA”, “IN EUROPA”.
Di recente, dalla mail-list di “Prima le persone” ho colto una valutazione di Ugo Sturlese (Piemonte), in risposta a un interlocutore. La trascrivo testualmente: “Una ricognizione sullo stato dell’arte a livello territoriale (livello indispensabile per l’iniziativa politica) non significa dotarsi di un coordinamento nazionale: a questo livello funziona (o meglio dovrà funzionare) liquidfeedback. D’altro canto in mancanza di minimi dati di conoscenza, finisce comunque per formarsi, anche se non voluto, un gruppo dirigente informale piu’ capace di comunicare o piu’ disponibile a comunicare per web (o anche piu’ capace tout court). Con i limiti però dell’autorappresentazione non dei movimenti, ma del ristretto gruppo di appartenenza. Questo per me è il limite degli strumenti informatici e nello specifico dell’esperienza che stiamo vivendo. Fare a meno delle riunioni territoriali “in presenza”, certamente nelle forme aperte di “Assemblea permanente”, sarebbe a mio giudizio un errore o comunque una pratica poco coinvolgente, come dimostrano i dati sugli accessi al forum o sulla partecipazione alle votazioni. Naturalmente ci stanno a monte i problemi di proposta politica e di visibilità/comunicazione, che do per scontati in questo contesto.
Parliamone almeno e arriviamo a una conclusione senza esaurirci in un inconcludente ping-pong informatico. D’altro canto cosa sono le assemblee sec World Cafè, Community Lab Party se non un tentativo di rivitalizzare forme di comunità “fisica” e partecipata?”
Ho recepito con estremo interesse queste considerazioni. Si tratta di fare un passo conseguente e decisivo per evitare una strettoia.
Intanto a cosa e come si aderisce? Io la vedo così: si aderisce alla rete nazionale “Primalepersone” . Si aderisce o individualmente o come associazione che a sua volta ha recepito le adesioni nei territori, magari (ma è solo un esempio tra i tanti) in un ambito tematico e di azione su un tema. Quello delle adesioni deve essere un particolare link nella “home page” di “Prima le persone”. Nella stessa home- page ci devono essere link di accesso al forum, da utilizzare a scansione condivisa per i dibattiti e le deliberazioni L’associazione che sceglie di delegare può delegare, nell’esercizio di una piena autonomia organizzativa. Ma poi su quali deliberazioni si andrebbe a un voto “plenario” nella piattaforma? Al forum si aggancia anche lo strumento della videoconferenza. Anche qui, teoricamente, agli appuntamenti che spesso traccerebbero o precorrerebbero vie deliberative, dovrebbero partecipare tutti gli/le aderenti alla rete. E allora anche in questo caso si prospetta l’opportunità, affiancata all’autorappresentanza, di delega. Noi dell’ “Altra Sardegna” partecipiamo alle videoconferenze con la delega a un portavoce, ad esempio. Il liquidfeeback , a parree di alcuni, risolverebbe le questioni, pensando ottimisticamente; ma attualmente l’approccio è ridottissimo in “Prima le persone. Se c’è uno spirito di squadra, di coesione, di apertura, a una soluzione sulle deliberazioni su canale web si arriverà di sicuro. Da parte mia nessuna preclusione sul mezzo. Si deve però decidere chiaramente e nella massima condivisione possibile sulle procedure e sui passi da fare.
Il forum deve rapidamente sostituire l’attuale funzione e attività della mail-list. Di dibattito e animazione su un tema il piu’ possibile diretta, coinvolgente. La mail-list deve servire per comunicazioni e chiarimenti essenziali, senza repliche.
Un link deve essere dedicato a documenti, scritti, tesi in particolare all’approfondimento.
Un link e una voce deve essere riferita all’aggiornamento su “Chi siamo-chi c’è nella rete”, con nomi di associazioni e movimento, rimando ai rispettivi blog e pagine.
Chiudo con una domanda-proposta. Si sta valutando l’interesse all’accesso alla “News” settimanale? Credo che quantomeno, sempre che lo si ritenga passo essenziale, questo lodevole servizio comunicativo-informativo debba essere modificato o quantomeno integrato o rafforzato con un “foglio web” di comunicazione-informazione di “Primalepersone”. E’ un’intrapresa giornalistica. Abbiamo le energie e l’interesse?
Marco Deligia
(L’Altra Sardegna)
Marco Deligia: tel. 339/ 25 07 267; e-mail:m.deligia@virgilio.it
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