Comunicato stampa dei lavoratori autoconvocati della scuola
RITIRARE IL DDL SCUOLA SUBITO!
Il 5 maggio è stata una magnifica giornata di democrazia e impegno attivo per il miglioramento della scuola italiana.
Tutto il mondo della scuola e parte significativa della società italiana hanno seppellito con uno sciopero riuscitissimo la proposta renziana. Solo il governo vuole insistere ad imporre con arroganza un progetto inaccettabile poiché snatura il senso stesso della scuola. Fiore all’occhiello di un’Italia – quella del mondo della scuola – che riesce ad esprimere qualità e inclusione nonostante anni di continui tagli alle risorse e al personale.
Nel ddl Renzi non è presente nessun cenno in merito alla didattica e al fare scuola. Il ddl parla di merito e qualità senza mai entrare nella questione -fondamentale- del fare scuola.
Il ddl parla di nuove forme di gerarchia e inutile burocrazia, di riduzioni del personale (le “assunzioni”), di nuove degradanti condizioni di lavoro (l’albo territoriale), di nuovi finanziamenti alle scuole private, di circa 32 milioni di ore di lavoro regalate alle imprese attraverso l’alternanza scuola-lavoro ma, di fatto, tace sul complesso della riforma. Poiché le vere decisioni sarebbero messe in mano al governo attraverso le deleghe (art. 21).
Di fatto, la riforma Renzi si articola su tre grandi questioni: la governance (con la dittatura del preside), le assunzioni dei centomila precari Gae (e quindi l’esclusione – per alcuni, il “licenziamento” – dei circa 150 mila precari di seconda e terza fascia), l’ingresso dei privati con le conseguenti ripercussioni sulla didattica e la libertà di insegnamento.
A queste questioni il mondo della scuola ha risposto con lo sciopero e, ancora una volta, reclama la discussione e l’approvazione da parte del Parlamento della Legge di iniziativa popolare “per una Buona Scuola per La Repubblica”.
Noi lavoratori autoconvocati della scuola consideriamo gli sciopero del 5 come una tappa importante del percorso che deve portare al ritiro immediato del ddl e all’emanazione di un decreto di urgenza che favorisca la regolarizzazione dei lavoratori che hanno il contratto in scadenza (i precari). Ribadiamo che il ddl va ritirato e non emendato, essendo l’intero impianto inammissibile e inaccettabili le deleghe in bianco che il Governo si conferisce su numerosi punti fondamentali della scuola.
Il mondo della scuola è in mobilitazione permanente.
Un passaggio importante di questa mobilitazione sarà la giornata del 12 maggio che vedrà lo sciopero contro le prove-quiz dell’Invalsi nelle scuole secondarie a cui seguirà una iniziativa di presidio-assemblea delle scuole di Roma alle ore 17,00 a Montecitorio, per chiedere al Parlamento di non votare questa legge e di discutere invece la Legge di iniziativa popolare.
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Comunicato di solidarietà a Scup I Lavoratori autoconvocati della scuola esprimono la loro solidarietà militante ai colleghi dello Scup, che insieme a noi lottano per uscire dalla deriva in cui l’istruzione pubblica è stata portata dai governi degli ultimi decenni. Ringraziamo La Scuola popolare che ha ospitato le nostre assemblee e ha fornito alla città quel diritto allo studio permanente e quei servizi sociali che le politiche governative si rifiutano di fornire. Chi ci governa preferisce spendere i nostri soldi per pagare i debiti delle banche, per fornire profitti ad aziende amiche impegnate in devastanti grandi opere, investirli in armamenti e spedizioni militari e nelle scuole private. I Lavoratori autoconvocati della scuola condannano la repressione poliziesca con cui si cerca di chiudere ogni spazio democratico ed ogni iniziativa che nasce dalle esigenze e dai bisogni dei cittadini.
Lavoratori autoconvocati della scuola
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